Aiuto decisivo

Un’alpe vetusta rischia la chiusura. L’SOS lanciato dalla Valle di Blenio ha trovato nel Padrinato Coop per le regioni di Montagna un sostegno provvidenziale: il formaggio d’alpe Predasca DOP e l’attività agricola.

Con l’arrivo della bella stagione tornano a scaldarsi le caldaie del vecchio caseificio dell’Alpe Predasca, incantevole angolo della Valle di Blenio, dove si produce un formaggio d’alpe premiato ai mondiali di formaggio del 2022 in Galles: il Predasca DOP. A fornire il prezioso latte sono le 140 mucche che da giugno a settembre ruminano su pascoli verdi dai 1.500 ai 2.300 metri s.l.m., e la cui calma senza tempo fa da contraltare alla gioia dei loro proprietari, 4 famiglie contadine di Campo Blenio che costituiscono la Società Boggesi Valle di Campo. Quassù, si tira un grande sospirodisollievo:graziealprovvidenziale aiuto del Padrinato Coop per le regioni di montagna, l’alpe è salva. Denis Vanbianchi, presidente del Patriziato generale di Olivone, Campo e Largario, ente a cui appartengono i 405 ettari della Predasca, è raggiante: «La somma di 450mila franchi stanziata dal Padrinato Coop è stata decisiva per dare luce verde a un progetto di risanamento, essenziale per la sopravvivenza dell’alpe. Con questo investimento si riconosce la valenza sociale dell’economia di montagna e si migliorano le condizioni di lavoro e di vita sia delle persone che ci lavorano sia degli animali».

Strutture vetuste
Le infrastrutture di quest’alpe sono vetuste, risalgono agli anni Sessanta, e necessitano di interventi strutturali urgenti. Una situazione delicata, con cui si confronta anche quest’anno Gabriele Esposto, casaro italo-ticinese che da 4 stagioni produce in un “percorso del latte” dagli spazi e dall’impiantistica elettrico-sanitaria obsoleti e insufficienti per gli standard ambientali e produttivi attuali. Nonostante ciò, a rendere eccellente questo formaggio d’alpe c’è un ingrediente speciale che Gabriele ci svela mentre rimesta, insieme al suo aiutante Nicolò, il latte versato nelle due caldaie: «È la grande passione che ho per questo mestiere. Non c’è soddisfazione più grande quando un cliente apprezza la bontà di questo formaggio». Una motivazione che si nota in ogni suo gesto, nonostante i ritmi di lavoro serratissimi, che si dilatano su tutta la giornata. Infatti, oltre al Predasca DOP, c’è da preparare burro, yogurt e altri latticini: «Lavoriamo all’incirca 2.000 litri di latte al giorno, corrispondenti a una produzione di 45 forme di formaggio d’alpe, che a fine stagione diventano 2.000».

Ticino campione di biodiversità
Un prodotto che deve la sua unicità non solo alla bravura di Esposto, ma anche alla eccezionale biodiversità ticinese, in Svizzera seconda soltanto al Vallese. «Tutto ciò ha un effetto benefico sulla qualità del latte delle nostre mucche. Qui da noi le recenti piogge non hanno avuto gli effetti disastrosi come, purtroppo, si è verificato in Valle Maggia, ma la fienagione avanza lentamente», spiega Giuliano Martinelli, uno dei boggesi che, grazie a questo salvataggio, può guardare al futuro della sua famiglia con più tranquillità. Una serenità ritrovata e condivisa anche sull’Alpe Pointet (VS) e nel caseificio di Kandersteg (BE), che verranno ristrutturati grazie alla raccolta fondi del Padrinato Coop per le regioni di montagna con la vendita di pane, panini e salsicce del 1° agosto. La parte del ricavato ottenuto verrà raddoppiato da Coop.

TESTO PAOLO D’ANGELO FOTO SANDRO MAHLER