Gli occhi di Lisa, Tina e Martin brillano

In Prettigovia, la famiglia B. spera nell’aiuto del Padrinato di Coop per le regioni di montagna, non solo per il proprio futuro, ma anche per un’alimentazione sana e per la vivacità della valle.

Il sole di fine autunno si alza nel cielo dei Grigioni, raggiunge la fattoria della famiglia B. a Lunden (GR) e fa a gara con il luccichio negli occhi della piccola Lisa di 2 anni. Un giorno come gli altri, si direbbe. Ma nell’aria l’apprensione è palpabile: è un giorno che deciderà la vita futura di Lisa, della 30enne Tina e del 34enne Martin B. nonché del loro bambino non ancora nato. Per Martin la giornata è iniziata già poco dopo le quattro: «Mungere, spalare il letame dalla stalla, consegnare il latte e poi andare a lavorare fuori casa», dice l’uomo che ha imparato i mestieri di meccanico di macchine agricole, meccanico attrezzista e agricoltore. Tina è maestra di scuola a Jenaz.

La famiglia attualmente non dorme sonni tranquilli, ma ciò non è dovuto alle martore che ogni notte fanno baldoria nella casa fatiscente. «Per i bambini sarebbe fantastico avere un vero bagno con tanto di vasca», afferma la contadina. Ma adesso tutto dipende dalla decisione del Padrinato Coop. Nella stalla, che presto verrà ampliata, si accumulano materiali da costruzione di seconda mano. «Risparmiamo dove possiamo. Ma senza la raccolta natalizia del Padrinato e senza l’aiuto delle nostre famiglie nella ristrutturazione della stalla e nell’eventuale ricostruzione della casa, saremmo costretti ad abbandonarle», racconta il contadino.

I due hanno investito tutto il loro coraggio e i loro risparmi nella loro nuova vita agricola. Perché? «Siamo entrambi cresciuti in un contesto rurale, vogliamo vivere con gli animali e offrire ai nostri figli un ambiente sano», afferma il contadino. «E per farlo siamo pronti a lavorare sodo». Dopotutto non lavorano solo per se stessi. Le aziende a conduzione familiare garantiscono che le valli di montagna non si spopolino. A breve termine passeranno all’allevamento con vacche nutrici e poi al biologico. In questo modo assicurano l’approvvigionamento della popolazione con alimenti sani e regionali.

Poi arriva la telefonata. Tina ascolta e il suo viso parla da sé: è più radiosa degli ultimi raggi del sole. No, non è una giornata come tutte le altre, è un punto di svolta nella vita di una famiglia di contadini di montagna che dà il massimo.